108 RICETTE VEGETARIANE

108 RICETTE VEGETARIANE, Ricette magiche, non violente e quasi tutte vegan, buonissime senza uccidere nessuno.

giovedì 3 dicembre 2020

(74) Gnocchi di ceci, molto buoni!

Ricordati di guardare le altre ricette veg e veloci e di seguire il blog: https://108ricette.blogspot.com/ 

Una ricetta che mi ha passato Cristina, molto buona e semplicissima. E' anche un modo per mangiare un po' di proteine (quelle che contengono i ceci) mangiando gli gnocchi. Secondo me il miglior modo per farli poi è con il sugo rosso semplice.


Questa ricetta è: vegan. 
Quantità per: 2 persone, ma dipende come intendete mangiarlo. 

Ingredienti: 
Ceci: una scatola di ceci lessi. 
Farina: 50 grammi circa, ma vi regolate.
Sale e acqua.

Per condire:
sugo al pomodoro.

Prendete i ceci lessati (ovviamente meglio se li lessate voi, ma io su questo sono pigro) e, dopo averli scolati, metteteli nel mixer, o nel recipiente per il mixer ad immersione. Frullateli bene fino ad ottenere una crema. Aggiungete farina e sale e impastate come si fa con le patate. Una volta ottenuto un composto ben omogeneo fate dei cilindri arrotolando la pasta e poi tagliateli con il coltello della dimensione gnocchica che preferite. Se volete con l'aiuto di una forchetta potete decorarli come si fa con gli gnocchi di patate. Lessateli per qualche minuto in acqua salata (fino a quando non vengono a galla) e serviteli. L'accostamento migliore è sicuramente un semplicissimo sugo al pomodoro.

sabato 24 ottobre 2020

73) Vegan pizza (o focaccia) super condita e cremosa.

Rimettiamo qui una ricetta della pizza vegana (o focaccia se preferite) perchè con il tempo siamo riusciti ad ottenere un sostituto quasi perfetto per il formaggio. Batate bene, badate!!! Se volete sentire il gusto della mozzarella, quel gusto di mucca unico ovviamente non resterete soddisfatti. Qualche volta infatti, molto di rado, mentre sono in giro nei posti più impensabile mi capita di mangiare un trancio di pizza con il formaggio ed è per quello che lo dico. A me personalmente però, dopo anni di veganismo quasi totale questa soluzione sembra quasi perfetta. Anzi, quando mi capita di mangiare un pezzo di formaggio ho questa duplice sensazione di piacere, sono sempre stato un goloso di formaggi purtroppo ed è stata la cosa più difficile da eliminare, e di disturbo, nel senso che mi resta in bocca esattamente quel gusto/odore di mucca che c'è nelle stalle. Amo le mucche, penso siano tra gli esseri più belli e sacri di questo mondo, non piace addirittura l'odore di letame che arriva dalla campagna (quando non è industriale), ma quel gusto mi fa pensare che sto mangiando qualcosa che non mi appartiene, che sto rubando a qualche vitello. Finita questa lunga introduzione, vi svelo il segreto: il sostituto speciale è composto da una miscela di spalmabile vegetale (quelli che sembrano philadelphia, ad esempio lo spalmabile Valsoia, che non è bio purtroppo ma di certo non è il male assoluto) e Gondino grattuggiato. Il Gondino riesce a dare quel gusto di morte che solo i prodotti di origine animale in decomposizione riuscirebbero a dare che ricorda tanto il formaggio.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per due pizze medie.

Ingredienti pasta:
Farina: 300 g.
Acqua tiepida: 1,5 dl.
Lievito di birra: mezzo panetto di quello fresco.
Olio: un cucchiaio.
Sale: mezzo cucchiaio.
(*tenete da parte un po' di farina per la lavorazione)

Ingredienti per il condimento:
Passata di pomodoro: 200 grammi
Spalmabile vegetale: 100 grammi
Gondino: due manciate grattuggiato.
Olive e capperi: a piacere
Olio d'oliva: mezza tazzina da caffè.
Origano: un pizzico
Sale: un pizzico.

Seguendo la ricetta della nostra aiuto cucina Cristina vi proponiamo la ricetta per una pasta lievitata, leggera e morbidissima. Mettete la farina in un grilletto abbastanza capiente, aggiungete l'olio il sale e il lievito che prima avete stemperato nell'acqua. Impastate fino a quando il composto non sarà perfettamente omogeneo. Prendete due teglie dai bordi abbastanza alti (la pasta lieviterà molto) e disponete la pasta ben bene. Chiudete le teglie con della pellicola o qualcosa che le lasci ben chiuse. Mettetele a riposare per almeno mezza giornata, possibilmente in un posto caldo e umido. Un trucco è chiuderle nel forno spendo con una tazza di acqua bollente.
Riprese le teglie la vostra pasta dovrebbe essere gonfiata bene e allora potete condirle. Mettete tanta passata di pomodoro, in modo che la pasta sia bella coperta fino al bordo (non stiamo preparando una pizza con bordo panoso di quelle che vanno di moda adesso) aggiungete olive e capperi e qualsiasi altro condimento sia di vostro gusto. Ora prendete lo spalmabile e aiutandovi con un cucchiaino mettetene dei pezzi qui e la. Prendete un pezzo di Gondino, grattuggiatelo e coprite ancora il resto, aggiungete origano, sale e un filo d'olio d'oliva e infornate. Il forno dev'essere a 200-250 gradi preriscaldato e tenete bene d'occhio la pasta che non dovrà essere cruda ma nemmeno biscottata, quindi magari toccatela con una forchetta prima di servirla per vedere la cottura.


Qui sopra: la pizza prima di essere infornata.


venerdì 23 ottobre 2020

72) Zuppa autunnale della Masca Verde.

 Con l'arrivo della bella stagione, l'Autunno, torna la voglia di fare litri di zuppa. Purtroppo non è facile trovarne di buone in questo paese e quindi sono sempre alla ricerca di nuove ricette e allo stesso tempo sperimentare per arrivare a nuove cose da condividere qui. Periodo di zucche (tra l'altro sapete che vengono dalle Americhe e quindi i nostri avi, anche qui nell'Italia del Nord, per Ognissanti le lanterne le facevano con rape e altri ortaggi europei, fate una ricerchina per trovare bellissime foto inquietanti se volete) da mettere da tutte le parti. In ogni caso, una Masca mi ha detto che mangiando questa zuppa almeno due volte alla settimana non ci si ammala, quindi perfetta in questo periodo.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per 4 persone.

Ingredienti:
Zucca: circa 300 grammi.
Spinaci surgelati: Tre cubetti o equivalente freschi.
Lenticchie rosse decorticate: 100gr.
Cipolla: mezza media.
Aglio: 1 spicchio o 2.
Foglie di alloro: 4 medie.
Chiodi di garofano: 3.
Zenzero fresco: un pezzo grosso come una noce.
Sale: quanto basta.
Curcuma: un cucchiaino.
Curry madras: un cucchiaio
Alla fine:
Olio di cocco: un cucchiaino a coppa.
Semi di Girasole, Lino e Sesamo a piacere.

Tagliare a pezzi non troppo grandi la zucca in modo da ottimizzare i tempi. Aggiungere in un litro d'acqua (almeno, ma potete regolarvi alla fine secondo i vostri gusti) fredda e portare a ebollizione. Nel frattempo sciacquate le lenticchie e aggiungetele, sminuzzate la cipolla, l'aglio e finemente anche lo zenzero e aggiungete. Aggiungete anche gli spinaci e tutto il resto. Da quando bolle fate passare 15-20 minuti, quando le lenticchie saranno morbide. Tirate fuori le foglie di alloro e frullate tutto con un mixer ad immersione. Per ogni scodella aggiungete un cucchiaino scarso di olio di cocco e i semini a piacere. 

martedì 9 giugno 2020

71) Fagottini ripieni di tofu e spinaci

Un'altra versione dei ravioloni, panzerotti, come vogliamo chiamarli, al forno. Ripieno fatto con tofu morbido e spinaci. Veloci come al solito.



Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per 3-4 persone.

Ingredienti pasta (abbondante):
Farina tipo 1 o 2: 250 g.
Acqua tiepida: 1 dl.
Sale: mezzo cucchiaio.
Olio: due cucchiai.
(considerate anche la farina per la lavorazione successiva della pasta!)

Ingredienti per il condimento:
Tofu morbido o seta:
SPinaci surgelati: 4 cubetti (o l'equivalente per quelli freschi).
1/4 di cipolla.
1 spicchio d'aglio.
sale.
olio.
Semi di sesamo.
(potete variare a seconda della quantità e a seconda del gusto)

Versate la farina e il sale in un recipiente abbastanza grande e versate l'acqua e l'olio mescolando. Il composto dovrà diventare ben omogeneo, aggiustate con l'acqua o la farina se dovesse risultare troppo secco o troppo liquido. A quel punto iniziate ad impastare con le mani fino a quando la consistenza non sarà bella elastica. Coprite con uno strofinaccio e lasciate riposare un'oretta.
Quando siete pronti disponete la pasta sull'asse con la farina e stendete la pasta sottile, se è necessario suddividetela in più sfoglie. Tagliatela in quadrati di circa 10-15 cm ciascuno.
Per il ripieno intanto mettete a soffriggere la cipolla e l'aglio sminuzzati nell'olio aggiungete poi gli spinaci (che se surgelati avrete già riscaldato) e quando tutto è insaporito aggiungete il tofu morbido, sale e semi di sesamo. Mescolate per disfare il tofu e falo asciugare un po'. Quando il composto sarà pronto, ne troppo liquido ne troppo secco, trasferitelo in un grilletto e riempite i fagttini. Generalmente se seguite le mie indicazioni, il ripieno dovrebbe essere un cucchioio da minestra abbondante. Chiudete i sui due lati realizzando un triangolone di pasta, bagnando i bordi per farli chiudere meglio e aiutandovi con una forchetta. Preparate una teglia ben unta e disponete i pezzi in modo che non si tocchino. Io come ultimo tocco metto qualche goccia d'olio d'oliva e cospargo con qualche seme di sesamo. Infornate a 200°: la cottura può variare a seconda di dimensioni e altre cose, quindi tenete d'occhio il colore della pasta per capire quando tirare fuori dal forno.

sabato 11 aprile 2020

70) Pasta saltata con verdure, veloce, alla orientale.

Una ricetta velocissima da fare al volo subito dopo che avete preparato la pasta fresca della ricetta precedente, buonissima come sempre.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 2 persone.

Ingredienti:
Pasta fresca: 250 grammi di quella fatta da noi (LINK) oppure 150 di quella secca.
1 carota.
Foglie di porro: 20 cm circa.
100g di verza
Salsa di soia (a occhio direi 2 cucchiai).
Olio (di semi o altro, ma non di oliva che è troppo gustoso).
Olio di Sesamo (per condire alla fine)
Semi di sesamo.

Prima di tutto cuociamo la pasta: mettiamo a bollire l'acqua senza salare (condiremo alla fine con salsa di soia), se come suggerito usiamo la pasta fresca fatta poco prima, cuociamo proprio per 3-4 minuti massimo, poi scoliamo e sciacquiamo con acqua fredda per renderla meno collosa.
Nel frattempo tagliamo a pezzettini le foglie del porro, potete usare anche cipolla o cipollotto, ma questo è un modo fantastico per utilizzare le foglie del porro invece di buttarle. Sono gustosissime e una volta pulite delle punte e delle arti più brutte basta farle soffriggere un po' per renderle buone. Tagliamo a listarelle la carota e la verza e passiamo in padella dove facciamo saltare a fiamma alta con il resto, sempre senza farle rammollire. Aggiungiamo la pasta e la salsa di soia e continuiamo a girare. Una volta nel piatto, i più golosi, potranno arricchire con un goccino di olio di sesamo e semi.

69) Pasta fresca velocissima vegan.

Ci sono tanti miti a proposito della pasta fresca (ma anche della pasta per fare i ravioli): che senza uovo non viene, che senza macchina imperia non venga bene, ecc... allora mi è capitato diverse volte di aver voglia di farmi una pasta saltata e di non averla così ho cercato di capire come la fanno in diverse parti del mondo, condiglio di farlo anche a voi, come dicevo per esempio per quanto riguarda i soba, perchè a volte sembra proprio di vedere degli artisti al lavoro. Come spesso faccio io però, guardo per imparare e semplificare. Quindi per fare delle "tagliatelle", che poi potrete usare per fare dei piatti sia all'italiana che orientali, vi basta una piccola asse (ma si può anche fare sul tavolo) un mattarello e un coltello. Oltre agli ingredienti base, vediamo.


Questa ricetta è: vegan.
Quntità per: 2 persone

Farina tipo 1: (va bene anche la 0 ovviamente): 250gr.
Acqua: 150 ml.
Olio: un cucchiaio.

Prima di tutto: si può fare anche senza olio, io lo uso perchè mi sembra che si impasti meglio con un goccio d'olio. Le proporzioni tra farina e acqua posso variare leggermente a seconda di come vi trovate e di altre possibilità, ma la pasta deve venire abbastanza solida. Versare la farina in un recipiente abbastanza capiente, aggiungere olio e acqua al centro e mescolare con una forchetta. Quando la farina ha assorbito i liquidi iniziate a lavorare con le mani impastando bene, continuando a ripiegare e ripressare fino a quando l'impasto non è bello omogeneo. Lasciare riposare per almeno mezz'ora coprendo con la pellicola o anche con un coperchio. Questa è l'unica cosa lunga, ricordarsi sempre di considerare quella mezz'ora di tempo che serve all'impasto per riposare. Dopo, se non avete una grande asse, o se non volete tirarla fuori, suddividete l'impasto in palline più piccole in modo da fare più sfoglie. Stendete bene aiutandovi con altra farina e con un mattarello. Quando la sfoglia sarà di poco più di un millimetro cospargetela bene di farina e ripiegate su se stessa anche 2-3 volte, facendo un rotolino. A questo punto con un coltello tagliate della larghezza che volete, ma non esagerate perchè alla fine vine sempre più larga di quelo che vi immaginate. Per fare gli udon, lasciate la sfoglia più spessa. Aprite i rotolini aggiungendo altra farina per evitare che si attacchino e potete metterla a bollire già subito.


68) Patate velocissime, semplicissime, buonissime.

Le patate sono il frutto perfetto della terra. Ogni cosa fatta con le patate è buonissima e hanno salvato la gente dalle carestie invernali fin da quando, purtroppo molto tardi, Antoine-Augustin Parmentier ne scoprì il valore culinario mentre era prigioniero in Prussia. Ogni cosa fatta con le patate è buonissima e per caso in questi giorni ho scoperto un modo velocissimo per farla in padella con cose basiche che tutti hanno in casa: olio, sale e farina.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 2 persone.

Ingredienti:
Patate: 3 medio grandi.
Farina: 2 cucchiai da minestra.
Sale: qb.
Olio: qb.

Sbucciate le patate e tagliatele a metà, in modo da semplificare il taglio delle fette. Appoggiate le mezze patate sul tagliere e dividetele in fette di circa 3-4 millimetri. Accendete il fuoco medio sotto una padella abbastanza larga e mettete un pò d'olio in modo da ungerla completamente con un filo appena. Spargete bene le patate su un piatto e spolveratele con un po' di farina, non devono essere impastellate, solo appena infarinate, ne basta davvero poca. Quando l'olio è abbastanza caldo disponetele sulla padella: le facce delle fette di patata devono essere a contatto con la padella. Io copro con un coperchio in modo da non disperdere il calore. Quando le patate sono dorate giratele una per una. Verso la fine togliete il coperchio in modo da lasciare asciugare un pò. Nel piatto salate e mangiate!

sabato 4 aprile 2020

67) Soba e Tofu con verdure.

I "Soba noodles" sono spaghetti giapponesi fatti con la farina di grano saraceno, soba appunto. Generalmente in Giappone vengono mangiati freddi accompagnati da una salsa a base di soia e aceto di riso e alghe secche, oppure in brodo. Il minimalismo è perfetto, ma più volte mi sono trovato a volerne fare un piatto unico accompagnandoli con qualcosa d'altro, quindi questa ricetta è forse un mix cino-giapponese. Le verdure sono quelle che ho in casa, visto che è inizio primavera, ma si possono aggiungere delle zucchine per esempio. Io ho preparato le due cose separate e le ho unite nel piatto. I soba fatti al 100% di grano saraceno sono introvabili, una cosa che rasenta l'arte e che per farli serve un cuoco di un livello inarrivabile perchè senza farina di grano è difficilissimo fare l'impasto, su youtube trovate qualche video meraviglioso. Quelli che si trovano qui, se non vogliamo spendere un capitale, sono generalmente cinesi con poco grano saraceno, ultimamente ne ho trovati di veramente buoni prodotti in Corea.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 2 persone.

Ingredienti:
Soba: 150 grammi di spaghetti secchi.
1 carota.
1 cipollotto.
1 panetto di tofu piccolo (o a piacere)
100g di verza
Salsa di soia (a occhio direi 2 cucchiai).
Olio (di semi o altro, ma non di oliva che è troppo gustoso).
Olio di Sesamo (per condire alla fine)
Semi di sesamo.

Prima di tutto cuociamo gli spaghetti: mettiamo a bollire l'acqua senza salare (condiremo alla fine con salsa di soia), può variare leggermente da soba a soba, ma generalemente la cottura varia tra i 5 e i 7 minuti. Una volta scolati, li laviamo con acqua fredda e li lasciamo li.
Nel frattempo tagliamo a pezzettini il cipollotto e lo mettiamo a rosolare nell'olio, tagliamo a listarelle la carota e la verza e passiamo in padella dove facciamo saltare a fiamma alta con il resto aggiungendo un po' di salsa di soia. Gli orientali sono maestri indiscussi del saltare le verdure, non facciamole diventare molli. Una volta pronte io ho preferito condire nel piatto senza passare i soba in padella. Quindi ho messo tutto nel piatta, fianco a fianco dopo di che ho condito con un salsa di soia, un filo di olio di sesamo e semini di sesamo (oppure gomasio). Può essere una valida alernativa agli spaghetti con verdure della tradizione italiana un po' meno pesante.


giovedì 2 aprile 2020

66) Riso saltato con verdure, alla cinese.

Un piatto semplicissimo ed economico che mi ha salvato la vita tante volte nei miei viaggi da giorni in cui le uniche possibilità di cibo erano pizza e pasta. E' un piatto sano e anche abbastanza veloce.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 2 persone.

Ingredienti:
1 carota.
1/4 cipolla.
Zenzero fresco: mezzo centimetro di una radice media.
100g di verza
Salsa di soia (a occhio direi 2 cucchiai).
Riso: 150g.
Olio (di semi o altro, ma non di oliva che è troppo gustoso).
Sale (solo per l'acqua del riso).

Prima di tutto bisogna sciacquare il riso, molto bene in modo da togliere un po' di amido, metterlo a bollire per il tempo necessario, non dev'essere stracotto.
Intanto tagliare a listarelle la carota, la verza e sminuzzare la cipolla e lo zenzero.
Accendere il fuoco sotto la padella (o meglio un wok!) versare prima la cipolla e lo zenzero e poi le altre verdure, farle saltare senza che però diventino molli e aggiungere il riso cotto e la salsa di soia. Fare saltare ancora a fiamma alta fino a quando non sarà tutto ben condito.

venerdì 27 marzo 2020

65) Pizzette con pane a fette in padella.

Sempre per la serie delle ricette iper veloci e per vegetariani pigri, o meglio vegani, delle pizzette da fare con le fette di pane in padella. Qui vi scrivo come farle venire buone buone.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 4 pizzette.

Ingredienti:
Fette di pane tipo segale: 4
Concentrato di pomodoro: a piacere.
Spalmabile vegan (tipo Valsoia): a piacere.
Origano
Sale
Olio

La ricetta è semplicissima: preparate le fette di pane, perfetto quello di segale a fettone belle consistenti, mettete un cucchioio di Olio in una padella larga, quando è caldo mettete le fette a soffriggere a fuoco medio. Prima che si brucino giratele e abbassate la fiamma: a questo punto potete condirle con un po' di concentrato di pomodoro aiutandovi con un cucchiaio (la passata è troppo liquida), aggiungete qualche cucchiaino di spalmabile vegano, origano e un pizzico di sale. Coprite con un coperchio e lasciate a cuocere per qualche minuto. Non vi deluderanno!

domenica 8 marzo 2020

Una Poesia Vegetariana (1886)

Ricordati di guardare le altre ricette veg e veloci e di seguire il blog: https://108ricette.blogspot.com/

Eccoci qui con una "poesia vegetariana" tedesca del 1886, il periodo d'oro dei primi vegetariani moderni. Così sognatori e così sempplici, amo molto quell'estetica e quelle idee buone iniziali. Dalla poesia si capisce anche che, come del resto nella Lebensreform e nei movimenti connessi dell'epoca il vegetarianismo fosse legato all'astinenza dal consumo di alcolici e che però fosse ancora ammirevole bere il latte.


Una poesia vegetariana:

Quanto mi sento naturale, e quanto innocuo
Quando attraverso la foresta e il campo aleggio,
Da quando al vegetarismo
Ho deciso di impegnarmi! -

Come mi guarda ora il bue buono,
Così pieno di fiducia nel suo sguardo,
Pensa: "Tu non mi mangerai,
Gentile uomo vegetariano! ”

E i maiali grugniscono contenti
Nessuno strillo spaventoso da parte loro;
Pensano: “quest'uomo è come un ebreo,
Non mangerà alcun prosciutto! "

Sì, anche il coniglio timido
Non fugge più da me;
Sa anche lui che sono vegetariano
Ora sono bravo come lui.

Il piccolo pesce balbetta allegramente
L'aragosta riconoscente suona:
“Se questo tipo magro dovesse affogare
Non lo mageremmo di sicuro! "-

E così, attraverso i campi, cammino...
Così sano, con abitudini sane:
Come sorridono, le patate e le rape,
Cavolo bianco, rosso, verde e verza!

E l'orzo del birrificio d'oro
Della birra tossica che amavo;
Questo orzo che ora mastico con l'avena
Come un vero stallone.

Come vivo in modo così semplice e frugale
Non ho mai avuto i postumi di una sbornia!
Bevo solo acqua e latte
Come puoi vedere dal mio verso!

Vegetarianer-Poesie:

Wie fühle ich mich so natürlich,
So harmlos in Wald und Feld,
Seitdem ich meine Sache
Auf den Vegetarismus gestellt! –

Wie sieht der biedere Ochse
Mich so voll Vertrauen an,
Er denkt: “Du wirst mich nicht fressen,
Du sanfter Gemüsemann!”

Und die Schweine, sie grunzen so friedlich,
Es schrillt nicht ihr Angstgekreisch;
Sie denken: “Der Mann ist wie’n Jude –
Der verachtet das Schweinefleisch!” –

Ja, selbst der Hase, der scheue –
Er fürchtet fortan mich nicht mehr; –
Er ahnt, daß ich Vegetarier
Jetzt bin, so gut wie er.

Die Fischlein, sie plätschern so munter
Und der dankbare Hummer, er spricht:
“Sollt’ der mag’re Kerl ’mal ersaufen
Den fressen wir sicher nicht!” –

Und streiche ich so durch die Felder –
Wie wird mir so nahrhaft, so wohl:
Wie lächeln Kartoffeln und Rüben,
Weiß-, Roth-, Grün- und Wirsingkohl!

Und die Gerste, die ich im Gebräue
Des schädlichen Biers sonst genoß; –
Zusammt mit dem Hafer, die käue
Ich jetzt, wie ein richtiges Roß.

Wie leb’ ich so einfach und billig –
Kein Kater faßt jemals mich an! –
Ich trinke nur Wasser und Millich –
Das merkt meinen Versen man an! –

—Unknown author, “Vegetarianer-Poesie
,” in Fliegende Blätter 84, no. 2110–2135 (1886): 24.

64) Pizzette in padella, velocissime.

Queste pizzette sono fatte con impasto senza lievito, così da risolvere ogni tipo di problemi di digestione. Si fa come per fare una pita in padella (e del resto pizza deriva da pita, pronunciato in longobardo), ma andiamo alla ricetta:


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per una focaccia.

Ingredienti pasta (per più focacce):
Farina bianca: 250 g.
Acqua tiepida: 1 dl.
Sale: mezzo cucchiaio.
Olio: due cucchiai.
(considerate anche la farina per la lavorazione successiva della pasta!)

Ingredienti per il condimento:
Passata di pomodoro concentrata.
Spalmabile o formaggio vegetale.
Olive.
Origano.
Sale.
Olio.
(quantità a seconda del gusto e della dimensione delle pizzette)

Versate la farina e il sale in un recipiente abbastanza grande e versate l'acqua e l'olio mescolando. Il composto dovrà diventare ben omogeneo, aggiustate con l'acqua o la farina se dovesse risultare troppo secco o troppo liquido. A quel punto iniziate ad impastare con le mani fino a quando la consistenza non sarà bella elastica. Coprite con uno strofinaccio e lasciate riposare un'oretta.
Quando siete pronti disponete la pasta sull'asse con la farina e dividete in palline piccole come una'albicocca, o meno se avete una padella ancora più piccola. Stendete in forme circolari e sporcate di farina in modo da non fare attaccare le basi tra loro.
Ora mettete la padella sul fuoco con un goccio d'olio e aspettate che si scaldi un momento. Mettete il disco di pasta e cuocete a fuoco vivo, girate, sempre ungendo poco poco e abbassate la fiamma, condite con il concetrato di pomodoro (meglio della passata normale perchè è già asciutta, aiutandovi con un cucchiaino, aggiungete qualche oliva spezata, due cucchiaini di spalmabile di soia e poi un pizzico di sale, origano e olio. Chiudete con un coperchio in modo che il calore resti all'interno, sempre a fuoco medio/basso stando attenti a non fare bruciare. Bisogna andare a occhio, non c'è un minutaggio preciso che dipenderebbe da troppi fattori diversi, ma si tratta di pochissimo. Ripetete lo stesso procedimento per ogni pizzetta.

martedì 25 febbraio 2020

63) Momo tibetani vegani (tofu e verdure) al vapore.

A diversi anni di distanza dalla prima prova torno sui MOMO, i meravigliosi ravioloni tibetani. Questa è la ricetta vegetariana del 2011 (WOW): http://108ricette.blogspot.com/2011/05/3-momo-tibetani-fritti.html. Questa volta, visto che sono anni che non compro formaggio (si potrebbe provare a rifarli con il Gondino!) li facciamo di verdure e tofu con una forma più classica. Il risultato è sempre un po' mostruoso (bisogna allenarsi a chiuderli) ma sono venuti molto buoni, con più influenza cinese che indiana (la cucina himalayana è un po' una via di mezzo).


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 4 persone.

Ingredienti:
1 carota grande.
1/2 cipolla.
1 spicchio d'aglio.
Zenzero fresco (un pezzo piccolo di radice).
100g di cavolo cappuccio.
Tofu: un panetto di quello solido.
Coriandolo in polvere.
Salsa di soia (a occhio direi 2 cucchiai).
150g di farina (circa).
acqua (circa la metà della farina).
sale.

Come prima cosa, come al solito, facciamo la pasta. Prendete una grossa ciotola e versate la farina: due tazze circa, ma faccio sempre a occhio. Poi una presina di sale e aggiungete l'acqua, all'incirca la metà in peso della farina, poco per volta perchè di solito ne basta meno. Mescolate e poi impastate. Il composto deve venire tipo quello della pizza ma senza lievito. Mettetelo a riposare e preparate il resto. Prendete tutti gli altri ingredienti e tagliateli grossolanamente, poi poco per volta metteteli nel tritatutto e sminuzzateli abbastanza finemente. Trasferite in una grossa ciotola e aggiungete il coriandolo e la salsa di soia mescolando bene. Dovrebbe venire un composto abbastanza omogeneo. Adesso prendete la pasta e fatene delle palline abbastanza piccole in modo da schiacciarle con il mattarello e farne dei dischetti di circa 10 cm di diametro. Ora viene il punto più difficile: chiuderli. Online trovate diversi video in cui bravissime cuoche asiatiche vi insegnano i vari modi per farli (LINK) ma non preoccupatevi se non riuscite a farlo bene, non è facile! Questa volta ho provato a fare la versione tonda e sono venuti un pochino mostruosi, ma buoni.


Per la cottura, visto che l'anno scorso finalmente abbiamo comprato una vaporiera meravigliosa della Philips (consigliatissima, non potete immaginare la differenza di gusto e la comodità!) ho deciso di farli al vapore. Questo ha richiesto circa 20 minuti, ma il risultato a livello di gusto e consistenza è stato ottimo. Io li ho poi mangiati con salsa piccante di peperoncino e salsa di soia perchè ero stufo di cucinare. Nella vecchia ricetta trovate come fare la salsa al pomodoro piccante tibetana.


domenica 23 febbraio 2020

sabato 15 febbraio 2020

62) Vegan Kebab di Seitan (panino)

Generalmente quando uno pensa al kebab vegetariano pensa al falafel ma grazie alle incredibili carni vegane disponibili sul mercato possiamo provare a fare un vero kebab. Per questo usiamo il seitan, il fantastico seitan, simbolo del veganismo negli anni '90 e ora passato un po' in sordina per via della paranoia del grande pubblico per il glutine di frumento (di qui il seitan è composto al 99%). Io lo amo ancora, è buono, proteico e se uno vuole risparmiare è possibile farselo a casa (anche se è lungo). Comunque, noi qui usiamo quello che si compra già pronto. Un altro appunto lo devo fare perché non ho mai mangiato il vero kebab: sono vegetariano dal '95 e ai tempi i kebabbari marci che adesso sono ovunque non erano ancora approdati così capillarmente in Italia, qundi l'ho preparato a occhio seguendo il mio gusto personale.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per 2 panini (medi)

Ingredienti tacos:
2 pani piani del tipo libanese, sottili e leggeri.
Seitan:  (150-200 grammi meglio se di quello bello solido).
Cipolla: un quarto di una cipolla media.
Aglio: uno spicchio.
Paprika in polvere: un pizzico
Coriandolo in polvere: un pizzico
Cumino in polvere: un pizzico
Pomodoro: (uno piccolo)
Insalata: qualche foglia a piacere.

condimenti:
Salsa tahina (link).
Salsa harissa.



Se come me avete una cucina piccola e solo una padella grande sarà utile fare una cosa per volta. E' anche utile per combattere lo stress della vita moderna, ma torniamo a noi: sminuzzate cipolla e aglio e metteteli a soffriggere con un filo d'olio in una padella sul fuoco medio. Tagliate il seitan, come dicevo sopra è meglio usare quello abbastanza solido per via della consistenza, a fette sottili (immaginatevi il kebabbaro) e buttate anch'esse nella padella con il sale e le spezie in polvere. Per evitare che si bruci tutto e non usare tantissimo olio potete aggiungere un po' d'acqua. Non ci vuole tantissimo, vedete che il seitan sia cotto e abbia preso il gusto e potete tgliere dal fuoco. Tagliuzzate l'insalata (va bene anche cavolo cappuccio o altra verdura a vostro piacere), il pomodoro e mettetelo da parte. Sciacquate velocemente la padella e rimettetela sul fuoco con pochissimo olio, o senza se preferite, e mettete a scaldare per un minuto il pane arabo. Togliete, farcite a piacere, cospargete con abbondante tahina (la ricetta è qui: http://108ricette.blogspot.com/2020/02/61-salsa-tahina-condimento.html) e se amate il piccante anche con un po' di harissa, arrotolate e mangiate.


61) Salsa tahina (condimento)

Bada bene! Questa è la ricetta per fare la meravigliosa salsa tahini che poi si può usare come condimento in varie occasioni, non per fare la crema di base che si ottiene dai semi di sesamo. Quella non ho mai provato a farla e quindi la compro già fatta, ne esistono di varie marche e prezzi. Questa la si può poi usare per condire verdure, insalate, panini, falafel e specialità mediorientali varie. Dico anche subito che spesso la faccio velocissima senza aglio mescolando gli ingredienti in un bicchiere (Mi sono dimenticato di fare una foto e quindi ne metto una provvisoria rubata su internet).


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per 4 persone circa (ma dipende)

Ingredienti:
Tahini: 80 gr.
Acqua: 50ml.
Succo di limone: 2 cucchiai (o a gusto).
Aglio: uno spicchio (anche qui va a gusto).
Prezzemolo (ozionale): un cucchiaino per guarnire.
Sale.

Allora scrivo due procedimenti: il primo è quello classico e completo e il secondo è quello veloce che di solito uso io. 

1) Mettere la tahini, l'acqua, il succo di limone, l'aglio e un pizzico di sale nel mixer e frullare tutto fino a quando non sarà ben omogeneo. Se volete alla fine guarnite con le faglie di prezzemolo tagliuzzate.

2) Mettete la tahini, l'acqua, il succo di limone e il sale in un grosso bicchiere (aglio e prezzemolo non li usiamo qui) mescolate bene con un cucchiaio o una forchetta fino a quando la nostra salsa non sarà bel omogeneo.

domenica 2 febbraio 2020

60) Tacos messicani vegani con fagioli rossi e insalata.

Un'altra ricetta messicana, una cucina che amo ma di cui non sono molto esperto. Dopo varie prove sono giunto ad una ricetta veloce che mi soddisfa. Se usate i tacos di mais al 100% oltre ad essere una ricetta vegan sarà anche gluten free, adatta ai celiaci e agli intolleranti al glutine.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per 4 tacos (piccoli, 2 persone giuste)

Ingredienti tacos:
4 tacos di mais.
Una scatoletta di fagioli rossi (160 grammi quelle piccole, al vapore meglio).
Insalata: qualche foglia a piacere.
Aglio: uno spicchio
Cipolla: 1/8 di una cipolla media, tritata.
Concentrato di pomodoro: 2-3 cucchiai
Paprika in polvere: un pizzico
Coriandolo in polvere: un pizzico
Olio d'oliva.
Sale.

Ingredienti condimento:
Pomodoro: uno piccolo a cubetti fini.
Cipolla: 1/8 di una cipolla media, a cubetti fini.
Yogurt di soia: mezzo vasetto.
Coriandolo fresco: qualche foglia.
Olio di oliva.
Succo di limone.
Sale.

Eccoci qui: prima di tutto prendete i tacos già pronti, 4, e metteteli a scaldare: si possono scaldare nel forno oppure per far prima in padella. Nel frattempo sminuzzate l'aglio e la cipolla e metteteli a soffriggere in padella in un pochino d'olio. Aggiungete i fagioli rossi, il concentrato di pomodoro, cumino, paprika un pochino d'acqua e il sale e fate cuocere mescolando ogni tanto, fino a quando i fagioli non saranno belli gustosi.
Per il condimento (che si chiama becco di gallo) sminuzzate l'altra cipolla e il pomodoro in dadini piccoli, metteteli in una ciotola con un pochino d'olio, sale, le foglie di coriandolo fresco sminuzzate (se non lo amate usate il prezzemolo) e il succo di limone.
Per sostituire la panna acida e veganizzare la ricetta originale io usa lo yogurt di soia (meglio quelli non dolci) con un pochino di succo di limone per acidificare leggermente.
Ora: prendete i tacos caldi, metteteci un po' di fagioli cotti, un cucchiaio bello pieno di bacco di gallo, qualche foglia di insalata (che magari avete tagliuzzato) e un cucchiaio di "panna acida" veganizzata.
A questo punto chiudete e servite, spero che anche questa ricetta sia stata di vostro gradimento.

venerdì 31 gennaio 2020

I primi vegetariani moderni in Italia e il primo ristorante vegetariano d'Italia.

Ricordati di guardare le altre ricette veg e veloci e di seguire il blog: https://108ricette.blogspot.com/

«I vegetariani si occupano poco del passato e considerano che il loro futuro dipende interamente dalla volontà di attuare subito tutte le riforme, perciò a scrivere la storia sono i carnivori», così scrive Alberto Capatti sul suo: «Vegetit. Le avanguardie vegetariane in Italia» (Cinquesensi Editore). Dopo aver parlato del primo ristorante vegetariano d'Europa (l'Hiltl di Zurigo 1898 LINK) ho pensato di cercare qualcosa sulla situazione in Italia. Lasciando perdere per ora i pitagorici e i neoplatonici andiamo direttamente all'età moderna dove troviamo Milano e Firenze come città dell'avanguardia vegetariana. La seconda metà dell'800 è un epoca di nuove utopie, sociali e spirituali, che vede la comparsa di comunità che predicano un ritorno alla natura in contrapposizione all'alienazione dell'industrializzazione sfrenata. Personaggi come Toureau negli USA e ancora più di lui Lev Tolstoj in Russia furono promotori di un ritorno alla frugalità e un rifiuto per il consumo di carne. Molte furono le comunità e le società vegetariane e naturiste nate in questo periodo, tra le più importanti ricordiamo quelle fondate dal pittore simbolista Diefenbach prima a Vienna e poi a Capri, il movimento della Lebensreform e poi la comune di Monte Verità ad Ascona nel Canton Ticino.


MONTE VERITA'
Anche se Ascona si trova al di la del confine sarebbe una grossa lacuna non dedicare qualche riga a questa comunità che fu uno dei centri più influenti per molta della cultura della prima metà del '900 e tra l'altro anche se in Svizzera si trova in una zona di cultura "italiana". Su questa famosa collina sul lago nel 1900 arrivarono Henri Oedenkoven, Ida Hofmann, Gusto e Karl Gräser e vi fondarono quello che appunto venne chiamato Monte Verità basato sugli ideali della "Riforma" (la Lebens Reform). Le regole erano poche: divieto assoluto di cibarsi di carne, bere alcolici e caffè, i suoi frequentatori praticavano il nudismo, i bagni di sole e in generale il rapporto con la natura. Negli anni di maggior sviluppo di qui passarono personaggi come Hermann Hesse, Carl Jung, Hugo Ball, Isadora Duncan, Paul Klee, Carlo Mense, Arnold Ehret, Rudolf Steiner e moltissimi altri che poi portarono altrove alcune delle idee trovate qui.


I SALUTISTI
Uno dei primi è Fortunato Peitavino originario di Bordighera, già membro della società vegetariana francese, che su finire dell'800 dopo la morte della giovane moglie per tubercolosi e lui stesso malato, decide di trasferirsi in Val Nervia per curarsi in modo naturale. La riviera ligure, come altre coste italiane, all'epoca era meta di molti naturisti e igienisti provenienti da tutta Europa come abbiamo visto e fu così che Peitavino conobbe prima il botanico viennese Joahnnes Ammann che gli aveva consigliato di nutrirsi di soli alimenti vegetali per migliorare le sue condizioni di salute, e poi Henry Gossmann, un medico esperto di cure naturali, direttore del sanatorio del parco di Wilhelmshöhe che aveva aperto una succursale proprio a Bordighera. In questo angolo solitario pieno di verde e di silenzio si immerge completamente nella natura: sole, aria, acqua, terra e frutta; adotta il regime vegetariano, fa bagni d’aria, d’acqua e di sole, cammina a piedi nudi, dorme con le finestre aperte tanto d’estate che d’inverno; gusta i prodotti della terra lavorata con le sue stesse mani. Frequenta e studia Monte Verità e gli igienisti iberici. Grazie a questo modo di vivere, la sua salute va migliorando progressivamente, tanto che dopo due anni chi lo va a visitare o frequenta la sua colonia non lo riconosce più. Peitavino muore nel 1945.


IL PRIMO RISTORANTE VEGETARIANO IN ITALIA
Ma trasferiamoci a Milano dove, in via Dante 18, la sera del 19 settembre 1907, 9 anni dopo l'Hiltl, viene inaugurato il primo ristorante vegetariano d’Italia. Si chiamava proprio RISTORANTE VEGETARIANO e l’evento fa clamore e finisce in prima pagina sul Corriere della Sera. Menù di alta cucina con lo chef Pietro Monteverdi: Antipasto alla russa con pomodori «quasi crudi”»ripieni di maionese, zuppa Dubarry con cavolfiore, sformato di spinaci alla regina Margherita, soufflé di funghi con cardi alla parmigiana; «costolette» di legumi col tartufo (forse la prima ricetta di un sostituto veg alla carne, ndr), insalata. E per finire: pasticcini di pesche con crema chantilly e frutta mista. Purtroppo la fortuna del locale dura poco: chiuderà nel maggio del 1908 dopo l’intossicazione di alcuni clienti con una zuppa di funghi.


I LIBRI DI CUCINA VEGETARIANA
Uno dei primi libri di ricette vegetariane in Italia è invece «Cucina vegetariana e naturismo crudo», scritto dal siciliano Duca di Salaparuta Enrico Alliata. Stampata da Hoepli nel 1930. Si tratta non solo di ricette siciliane (ovviamente la maggior parte, vista l’origine dell’autore) ma anche da altre regioni: il risotto di Milano, la pizza di Napoli, la Romagna con i cappelletti. Numerosi i «finti pasticci» con «pseudo carni» con cui il duca dimostra davvero di essere un precursore della contemporaneità.

LA SOCIETA' VEGETARIANA ITALIANA
La società vegetariana italiana (ora associazione vegetariana italiana) venne fondata a Perugia nel 1952 durante un convegno su La nonviolenza riguardo al mondo animale e vegetale e,Aldo Capitini. Capitini, filosofo e politico antifascista che per primo portò in Italia il pensiero non violento di Gandhi insieme a Edmondo Marcucci – autore di "Che cos'è il vegetarismo" anch'egli mai iscritto al partito fascista. Vegetariano già dal '33 Capitini, quando, sia per aver rifiutato di iscriversi al partito fascista che per la sua scelta vegetariana venne espulso dalla scuola normale di Pisa da Giovanni Gentile in cui era segretario. 

"ogni suo pasto alla mensa della Normale era diventato un comizio efficace e silenzioso, un'affermazione della nonviolenza in opposizione alla violenza del regime fascista" 


"Gentile era impaziente che io sistemassi le mie cose e me ne andassi, perché ero divenuto di colpo vegetariano (per la convinzione che esitando davanti all’uccisione degli animali, gli italiani – che Mussolini stava portando alla guerra – esitassero ancor più davanti all’uccisione di esseri umani), e a Gentile infastidiva che io, mangiando a tavola con gli studenti come continuavo a fare, fossi di scandalo con la mia novità!"

Capitini morì nel 1968 e il suo posto venne preso dal Dot. Ferdinando Delor che cambiò il nome della società in Associazione Vegetariana Italiana e la trasferì a Milano. Quest'ultimo fondò anche la rivista dell'associazione "L'idea Vegetariana" pubblicata tra il 1963 e il 2009. Oggi presidente dell'associazione è Carmen Nicchi.

IL MARCHIO V-LABEL
Il marchio V-Label, oggi usato per certificare i prodotti vegetariani e vegani a livello internazionale, venne disegnato dall'associazione italiana negli anni '70 e venne presentato al mondo durante il primo congresso vegetariano europeo che si svolse nel 1985. Sinonimo di controllo e qualità è applicabile su prodotti alimentari, bevande, cosmetici, prodotti per l’igiene della persona e della casa, tessile, calzature e tante altre categorie.

59) Vegan flammkuchen (flammekueche, flammwaie, flammekueche, tarte flambée)

Pensavo di averla già messa e invece no! Questa sera metto una delle mie ricette preferite: la flammkuchen (in alemanno flammekueche oppure flammwaie; in alsaziano flammekueche; in francese tarte flambée) detta anche pizza alsaziana, è una specialità appunto dell'Alsazia, della Renania-Palatinato e del Baden-Württemberg che in pratica sembra una focaccia o una pizza bianca come direbbero a Roma. Generalmente è fatta con Speck e panna acida ma io l'ho trovata molti anni fa in versione vegetariane e poi vegana a Berlino, eccezionale. Questa è la mia versione: le ultime volte l'ho fatta senza lievito, visto che poi la pasta la tiro sottilissima, ma nella ricetta lo metto, vedete voi poi se evitarlo.


Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: per due flammkuchen

Ingredienti pasta (per più focacce):
Farina bianca: 250 g.
Acqua tiepida: 1 dl.
Lievito di birra: mezzo panetto di quello fresco.
Sale: mezzo cucchiaio.
Olio: un cucchiaio.
(considerate anche la farina per la lavorazione successiva della pasta!)

Ingredienti per il condimento (per due flammkuchen):

Tofu affumicato e tritato: 150 gr. (quello perfetto è della IoVeg alle erbe)
Panna di soia: 150-200 ml
Cipolla: a piacere, per me diciamo 1/8 di una cipolla media tagliata finissima.
Olio: due cucchiai.
Spinaci: tre cubetti di quelli surgelati.
Sale: un pizzico.

Mettete il lievito nell'acqua tiepida e mescolate fino a quando non si sarà sciolto. Versate la farina e il sale in un recipiente abbastanza grande e versate l'acqua mescolando. Il composto dovrà diventare ben omogeneo, aggiustate con l'acqua o la farina se dovesse risultare troppo secco o troppo liquido. A quel punto iniziate ad impastare con le mani fino a quando la consistenza non sarà bella elastica. Coprite con uno strofinaccio e fate lievitare per almeno 2 ore in un posto abbastanza caldo. Se non usate il lievito (e io ultimamente non lo uso) basta impastare e lasciare li un'oretta.
Passato questo tempo, la pasta si sarà gonfiata: tiratela fuori e mettetela su un piano. Dividetela in palle grosse come un pugno abbondante e spianatela con le mani e poi con un mattarello. A me piace la pasta molto sottile, se la volete più spessa dovrete aumentare la pasta da stendere.
Quando è bella sottile, anzi sottilissima stendetela su una teglia usando la farina sotto per non farla attaccare. Potete usare anche l'olio, ma io in questo caso preferisco la farine che resta più secca.
Cospargete con gli spinaci, poi con il tofu finemente sminuzzato, le fette sottili di cipolla, la panna vegetale e alla fine aggiustate con olio e sale. Infornate con forno bello caldo (200-250) e aspettate fino a quando la pasta sarà bella dorata, non ci vuole molto.
Servite con una buona birra chiara.