108 RICETTE VEGETARIANE

108 RICETTE VEGETARIANE, Ricette magiche, non violente e quasi tutte vegan, buonissime senza uccidere nessuno.

domenica 8 marzo 2020

Una Poesia Vegetariana (1886)

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Eccoci qui con una "poesia vegetariana" tedesca del 1886, il periodo d'oro dei primi vegetariani moderni. Così sognatori e così sempplici, amo molto quell'estetica e quelle idee buone iniziali. Dalla poesia si capisce anche che, come del resto nella Lebensreform e nei movimenti connessi dell'epoca il vegetarianismo fosse legato all'astinenza dal consumo di alcolici e che però fosse ancora ammirevole bere il latte.


Una poesia vegetariana:

Quanto mi sento naturale, e quanto innocuo
Quando attraverso la foresta e il campo aleggio,
Da quando al vegetarismo
Ho deciso di impegnarmi! -

Come mi guarda ora il bue buono,
Così pieno di fiducia nel suo sguardo,
Pensa: "Tu non mi mangerai,
Gentile uomo vegetariano! ”

E i maiali grugniscono contenti
Nessuno strillo spaventoso da parte loro;
Pensano: “quest'uomo è come un ebreo,
Non mangerà alcun prosciutto! "

Sì, anche il coniglio timido
Non fugge più da me;
Sa anche lui che sono vegetariano
Ora sono bravo come lui.

Il piccolo pesce balbetta allegramente
L'aragosta riconoscente suona:
“Se questo tipo magro dovesse affogare
Non lo mageremmo di sicuro! "-

E così, attraverso i campi, cammino...
Così sano, con abitudini sane:
Come sorridono, le patate e le rape,
Cavolo bianco, rosso, verde e verza!

E l'orzo del birrificio d'oro
Della birra tossica che amavo;
Questo orzo che ora mastico con l'avena
Come un vero stallone.

Come vivo in modo così semplice e frugale
Non ho mai avuto i postumi di una sbornia!
Bevo solo acqua e latte
Come puoi vedere dal mio verso!

Vegetarianer-Poesie:

Wie fühle ich mich so natürlich,
So harmlos in Wald und Feld,
Seitdem ich meine Sache
Auf den Vegetarismus gestellt! –

Wie sieht der biedere Ochse
Mich so voll Vertrauen an,
Er denkt: “Du wirst mich nicht fressen,
Du sanfter Gemüsemann!”

Und die Schweine, sie grunzen so friedlich,
Es schrillt nicht ihr Angstgekreisch;
Sie denken: “Der Mann ist wie’n Jude –
Der verachtet das Schweinefleisch!” –

Ja, selbst der Hase, der scheue –
Er fürchtet fortan mich nicht mehr; –
Er ahnt, daß ich Vegetarier
Jetzt bin, so gut wie er.

Die Fischlein, sie plätschern so munter
Und der dankbare Hummer, er spricht:
“Sollt’ der mag’re Kerl ’mal ersaufen
Den fressen wir sicher nicht!” –

Und streiche ich so durch die Felder –
Wie wird mir so nahrhaft, so wohl:
Wie lächeln Kartoffeln und Rüben,
Weiß-, Roth-, Grün- und Wirsingkohl!

Und die Gerste, die ich im Gebräue
Des schädlichen Biers sonst genoß; –
Zusammt mit dem Hafer, die käue
Ich jetzt, wie ein richtiges Roß.

Wie leb’ ich so einfach und billig –
Kein Kater faßt jemals mich an! –
Ich trinke nur Wasser und Millich –
Das merkt meinen Versen man an! –

—Unknown author, “Vegetarianer-Poesie
,” in Fliegende Blätter 84, no. 2110–2135 (1886): 24.

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