108 RICETTE VEGETARIANE

108 RICETTE VEGETARIANE, Ricette magiche, non violente e quasi tutte vegan, buonissime senza uccidere nessuno.

martedì 26 luglio 2011

Intermezzo culturale: PITAGORA

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"Coloro che uccidono gli animali per cibarsene saranno più inclini a torturare ed uccidere i loro simili"
Pitagora visse tra il 575 e il 495 a.c. ed è stato uno dei più grandi matematici, filosofi della Grecia antica, alle basi della nostra cultura, tradizionalmente considerato l'iniziatore del vegetarianismo in occidente. Così diceva ai suoi discepoli: "Amici miei, evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri; ci sono i campi di frumento, mele così abbondanti da piegare i rami degli alberi, uva che riempie le vigne, erbe gustose e verdure da cuocere; ci sono il latte e il miele odoroso di timo; la terra offre una gran quantità di ricchezze, di alimenti puri, che non provocano spargimento di sangue né morte. Solo gli animali soddisfano la loro fame con la carne, e neppure tutti: infatti cavalli, bovini e ovini si nutrono di erba"
Vicini ai Pitagorici erano gli Orfici, spesso confusi e forse facente parte di una stessa filosofia allargata, che erano ancora più vicini ad idee vegetariane e non violente. Orfeo è infatti generalmente raffigurato contornato dai suoi fratelli animali, ma ne parlerò un'altra volta.
Alcuni dicono che Pitagora non fosse del tutto vegetariano e che le sue ragioni fossero non del tutto legate ad un etica vegetariana. Questo è tutto da vedere, ma penso che anche se questo fosse vero i testi parlano abbastanza chiaro. Bisogna sempre ricordarsi che parliamo di gente vissuta più di 2500 anni fa in un contesto molto diverso dal nostro e che violenza e diseguaglianze erano molto più tollerate. Non si può giudicare quindi in modo onesto dal nostro punto di vista, vivendo in una società in cui tutto è a portata di mano e in cui la violenza reale, come quella di allevamenti e macelli, viene accuratamente nascosta.

venerdì 8 luglio 2011

6) Farinata di ceci. (cecina, torta di ceci, bell'e cauda...)

La farinata è un cibo totalmente vegetale, tipico ligure e di Genova. Nei secoli questa ricetta è stata esportata nelle zone limitrofe. In toscana è conosciuta come "cecìna" e nella zona di Livorno come "torta di ceci" o più semplicemente come "torta". Nel basso piemonte viene chiamata "bell'e cauda" (bella calda), mentre in francia in Costa Azzurra è chiamata Socca, dal dialetto di Nizza, mentre a Toulon è conosciuta come "cade". Tramite i commerci marinari, questo piatto è stato poi esportato anche in porti molto lontani come in Sardegna o a Gibilterra e addirittura in Argentina. In ogni caso è un cibo buonissimo, ricco di proteine e di ferro.

Questa ricetta è: vegan.
Quantità per: 2-3 persone (ma dipende dalla fame...)

Ingredienti:
Farina di ceci (250 g)
Acqua
(0,75 L)
Sale
(due cucchiaini)
Olio extravergine di oliva
(mezzo bicchiere)
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Pepe.

Mettere in un recipiente la farina, il sale e l'acqua e mescolare bene. Non devono rimanere grumi. Lasciare riposare in frigo, alcuni dicono per 3-4 ore, ma secondo me basta anche una mezz'oretta.
Ungere una teglia (la vera teglia per la farinata è di rame stagnato, ma è difficile da trovare e molto costosa) e mettere nel forno molto caldo. Se non avete un forno a legna, come credo la maggior parte delle persone, non verrà la stessa cosa, ma bisogna arrangiarsi.
A questo punto versate l'olio rimasto nell'impasto, mescolate bene e versate nella teglia in forno. E' rischioso tirarla fuori, versare e poi rimetterla dentro, perchè è molto facile rovesciarla. Lo spessore del liquido dev'essere di circa un centimetro.
Quando la superficie della farinata diventa dorata si può sfornare.
La farinata, tipicamente va servita cospargendola di pepe in polvere!